sabato 13 marzo 2010

SpA ovvero Specchietti per Allodole



ATTENZIONE GIOVANI ARTISTI (giovani sul serio) non partecipate ai concorsi italiani più "fighi" se non avete i seguenti requisiti: una carriera già avviata alle spalle e quindi una o più gallerie, un critico o un curatore che sostengano la vostra candidatura; oppure sostenitori all'interno della giuria o tra i promotori del concorso.
Chi non ha i requisiti di cui sopra è destinato a comporre il numero dei partecipanti da sfoggiare come fiore all'occhiello, numeri che servono per giustificare i finanziamenti ottenuti per la realizzazione del concorso stesso. [premio del vincitore/i, parcella degli organizzatori, compenso per i giurati, spese di realizzazione, ecc. ecc.]

Per la serie "Specchietti per Allodole"

Esempio 1:

DE.MO / MOVIN'UP: concorso che promette ambite residenze all'estero per giovani creativi italiani tra i 18 e i 35 anni che operano con obiettivi professionali e che sono stati ammessi o invitati ufficialmente all'estero.
Ci si chiede: "Perché una fascia così larga che include diciottenni e ventenni con possibilità nulle di avere un curriculum adeguato?" 
Che bisogno c'è di indire concorsi quando appare chiaro che gran parte dei vincitori per le arti visive sono filtrati da Viafarini per Milano o dal Gai per Torino? Suonano come nomi segnalati dalla cupola! 
Dato che questi artisti vincitori godono di curriculum e di sostegno di note gallerie italiane, che bisogno hanno di aderire ai concorsi per partecipare "a qualificati programmi di formazione", ricevere reali riconoscimenti da istituzioni estere o fare esperienze internazionali usufruendo del denaro pubblico? Non potrebbero andarci con i "lauti guadagni" della vendita delle loro opere? Non dovrebbero essere già formati? Verrebbe da pensare che esistano nella classifica dei concorsi ma non sul mercato.

Continua...


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Il primo post sul blog di NIT-PICK, è una sintesi critica che tratta brevemente i concorsi italiani per artisti dai 18 ai 35 anni. Realtà caratteristiche degli ultimi 15 anni circa e potenziali opportunità per giovani non solo in termini economici, che in Italia (nell'arte come in altri settori) sono soggette a manipolazioni da parte di chi il sistema lo governa, a favore degli stessi e dei loro creativi intenti a produrre oggetti "artistici" facilmente vendibili o conformi alla moda del momento.
Probabilmente quanto detto nel post sarà noto ai più, soprattutto alle giovani allodole già sottoposte alle selezioni dei concorsi che di volta in volta verranno trattati, nell'illusione di partecipare a reali -e leali- opportunità artistiche.
Si vuole comunque sottolineare -in più riprese- quello che è ormai da troppo tempo un malcostume diffuso, che provoca danni tangibili alla dignità dell'arte contemporanea italiana e al futuro delle nuove generazioni, destinate a crescere nell'ignoranza e a confrontarsi con sempre più ignoranti protagonisti del sistema che avallano un conformismo suicida. Si argomenterà in modo critico, talvolta attaccando (evitando vivamente sterili polemiche) e proponendo possibili soluzioni alle tematiche trattate. Questa problematica riguarda tutti (artisti, critici, curatori, collezionisti, istituzioni, addetti ai lavori, di qualunque età e settore) proprio perché tutti trattano i concorsi come fossero reali opportunità per giovani in fase di crescita e grazie ai quali formare la propria identità, confrontarsi con pubblico, gallerie e istituzioni.

Non è così e intendiamo approfondire il perché...
Non è così soprattutto nel caso di concorsi che sbandierano ricchi premi in denaro o ambite opportunità all'estero. In altri casi si limitano ad avere pretese sproporzionate rispetto ai premi messi a disposizione, alla qualità del concorso stesso e alle garanzie in caso di allestimenti mostre.

Non ha senso sottrarsi a queste valutazioni ed è auspicabile che in molti vogliate partecipare con commenti e considerazioni su quanto di inaccettabile si perpetua ormai da troppo troppo tempo in questo paese, scaduto nelle proprie palesi debolezze e precarietà intellettuali. Si cercano reazioni, si sperano azioni alla sensazione molle e gelatinosa che permea la nostra epoca.

NIT-PICK [arte e derivati] è: critica, provocazione, istinto di sopravvivenza, terreno virtuale nel quale si giocano partite con la realtà, voce libera (istintiva o riflessiva) a favore dell'Arte, azione disincantata, rilevatore di derivati...

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