giovedì 18 marzo 2010

Che PAC, nuove realtà per vecchi sistemi. Gli Artist Run Space

Mercoledì 17 Marzo 2010, ore 18:30. PAC, Padiglione d'Arte Contemporanea, Milano


Dopo una pausa decennale, a Milano e in Italia in generale, si ripresentano iniziative capeggiate da artisti che trovano spazi, definiscono programmazioni, cercano nuovi format espositivi e strategie di comunicazione. FANTASTICO !

Peccato non si capisca proprio perché questi NUOVI SPAZI anagraficamente GIOVANI che dichiarano di essere alla ricerca del NUOVO, sentano il bisogno di ricevere una sorta di battesimo da parte di un'organizzazione istituzionalizzata e ormai arrugginita dai meccanismi del sistema, che non propone da tempo niente di nuovo. Che ViaFarini senta la necessita/interesse di "mettere le mani" su di questi fa pensare e che questi si prestino così al "gioco" istituzional paternale fa scadere qualunque germe di bontà possa essere esistito da principio in loro. Ci si aspetta apertura e libertà da spazi di questo genere, mentre in questo modo non si può che pensare essere spazi strumentali agli artisti che li "gestiscono" per scavalcare le trafila di un normale percorso artistico formativo ed entrare prima possibile nelle grazie dei "pupari" dell'arte (critici e curatori).

Ci si aspetta altro da spazi di questo genere, ci si aspetta soprattutto un atteggiamento che sia realmente nuovo !

Gli spazi di cui sopra sono:
Brown Project (Milano), Cherimus (Sulcis Iglesiente, Sardegna), Cripta747 (Torino), L'indiano in giardino (itinerante), Gum studio (Carrara),  Mars (Milano), Motel Lucie (Milano), Paloma Presents‏ (Zurigo)


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Un confronto di questo tipo è di certo interessante, ed è importante che esistano ancora oggi personalità "promiscue" (artisti che presentano altri artisti, che curano una mostra, che scrivono testi, eccetera eccetera) alla direzione di queste nuove realtà. Sottolineo la frase perché spesso si parla come fossero una nuova nuovissima creazione di questi ultimi anni, confessando per l'ennesima volta l'errore (colpa?) del sistema dell'arte che sembra voler "fare ignoranza" per produrre ignoranti facilmente intortabili e manipolabili, anziché fare cultura che genera pensieri che a loro volta moltiplicano pensieri (con sguardo aperto e a 360°). Non sono una novità alternativa (e per fortuna che tra tutti qualcuno l'abbia saggiamente sottolineato, vedi Cecilia Alemani) ma ribadisco in ogni caso che ben vengano! Sinceramente però faccio fatica a guardare a questi spazi (soprattutto ad alcuni) come liberi e nuovi, mi viene piuttosto da pensare che tra le intenzioni ci sia la volontà da parte degli artisti stessi di farsi solamente auto promozione proponendo niente di nuovo, insomma maliziosamente pensando hanno intuito che di fronte alla reale tangibile difficoltà di sopravvivenza come artista oggi sia più facile ottenere spazio offrendo spazio, piuttosto che essere artisti soli con la propria ricerca che lavorano per avere visibilità e opportunità, offrendo in cambio "solo" la propria ricerca.



Comunque al di la di queste mie considerazioni, ho letto con molto piacere sul blog arte-milano il post relativo a questa notizia (che aveva già suscitato il nostro interesse) e le dichiarazioni (seppur comprensibilmente riportate in modo parziale) delle persone coinvolte e auspico che queste vogliano realmente iniziare a vedere, leggere, scrivere, parlare, fare arte al di la degli opportunismi e delle convenienze. Insomma tornare alla ricerca in quanto necessità !! Essendo giovani non dovrebbe essere istintivo farlo? Invece sembrano più scaltri di faine, più calcolatori di uno stratega. C'è onestà intellettuale in questi spazi no-profit ? Quale necessità li spinge? Questo mi chiedo e sarebbe bello saperlo.
Non c'è pregiudizio anzi, si lascia il beneficio del dubbio, ma per il momento mi sento solo di dire: " Niente di nuovo ancora, buon viaggio !"

sabato 13 marzo 2010

SpA ovvero Specchietti per Allodole



ATTENZIONE GIOVANI ARTISTI (giovani sul serio) non partecipate ai concorsi italiani più "fighi" se non avete i seguenti requisiti: una carriera già avviata alle spalle e quindi una o più gallerie, un critico o un curatore che sostengano la vostra candidatura; oppure sostenitori all'interno della giuria o tra i promotori del concorso.
Chi non ha i requisiti di cui sopra è destinato a comporre il numero dei partecipanti da sfoggiare come fiore all'occhiello, numeri che servono per giustificare i finanziamenti ottenuti per la realizzazione del concorso stesso. [premio del vincitore/i, parcella degli organizzatori, compenso per i giurati, spese di realizzazione, ecc. ecc.]

Per la serie "Specchietti per Allodole"

Esempio 1:

DE.MO / MOVIN'UP: concorso che promette ambite residenze all'estero per giovani creativi italiani tra i 18 e i 35 anni che operano con obiettivi professionali e che sono stati ammessi o invitati ufficialmente all'estero.
Ci si chiede: "Perché una fascia così larga che include diciottenni e ventenni con possibilità nulle di avere un curriculum adeguato?" 
Che bisogno c'è di indire concorsi quando appare chiaro che gran parte dei vincitori per le arti visive sono filtrati da Viafarini per Milano o dal Gai per Torino? Suonano come nomi segnalati dalla cupola! 
Dato che questi artisti vincitori godono di curriculum e di sostegno di note gallerie italiane, che bisogno hanno di aderire ai concorsi per partecipare "a qualificati programmi di formazione", ricevere reali riconoscimenti da istituzioni estere o fare esperienze internazionali usufruendo del denaro pubblico? Non potrebbero andarci con i "lauti guadagni" della vendita delle loro opere? Non dovrebbero essere già formati? Verrebbe da pensare che esistano nella classifica dei concorsi ma non sul mercato.

Continua...


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Il primo post sul blog di NIT-PICK, è una sintesi critica che tratta brevemente i concorsi italiani per artisti dai 18 ai 35 anni. Realtà caratteristiche degli ultimi 15 anni circa e potenziali opportunità per giovani non solo in termini economici, che in Italia (nell'arte come in altri settori) sono soggette a manipolazioni da parte di chi il sistema lo governa, a favore degli stessi e dei loro creativi intenti a produrre oggetti "artistici" facilmente vendibili o conformi alla moda del momento.
Probabilmente quanto detto nel post sarà noto ai più, soprattutto alle giovani allodole già sottoposte alle selezioni dei concorsi che di volta in volta verranno trattati, nell'illusione di partecipare a reali -e leali- opportunità artistiche.
Si vuole comunque sottolineare -in più riprese- quello che è ormai da troppo tempo un malcostume diffuso, che provoca danni tangibili alla dignità dell'arte contemporanea italiana e al futuro delle nuove generazioni, destinate a crescere nell'ignoranza e a confrontarsi con sempre più ignoranti protagonisti del sistema che avallano un conformismo suicida. Si argomenterà in modo critico, talvolta attaccando (evitando vivamente sterili polemiche) e proponendo possibili soluzioni alle tematiche trattate. Questa problematica riguarda tutti (artisti, critici, curatori, collezionisti, istituzioni, addetti ai lavori, di qualunque età e settore) proprio perché tutti trattano i concorsi come fossero reali opportunità per giovani in fase di crescita e grazie ai quali formare la propria identità, confrontarsi con pubblico, gallerie e istituzioni.

Non è così e intendiamo approfondire il perché...
Non è così soprattutto nel caso di concorsi che sbandierano ricchi premi in denaro o ambite opportunità all'estero. In altri casi si limitano ad avere pretese sproporzionate rispetto ai premi messi a disposizione, alla qualità del concorso stesso e alle garanzie in caso di allestimenti mostre.

Non ha senso sottrarsi a queste valutazioni ed è auspicabile che in molti vogliate partecipare con commenti e considerazioni su quanto di inaccettabile si perpetua ormai da troppo troppo tempo in questo paese, scaduto nelle proprie palesi debolezze e precarietà intellettuali. Si cercano reazioni, si sperano azioni alla sensazione molle e gelatinosa che permea la nostra epoca.

NIT-PICK [arte e derivati] è: critica, provocazione, istinto di sopravvivenza, terreno virtuale nel quale si giocano partite con la realtà, voce libera (istintiva o riflessiva) a favore dell'Arte, azione disincantata, rilevatore di derivati...

venerdì 5 marzo 2010

Giovedì 4 Marzo 2010

La gallina ha fatto l'uovo...
NIT-PICK arte e derivati